Il realismo di S. L. Jaki
Il realismo di S. L. Jaki
Dalla convinzione religiosa tramite il realismo moderato e la creatività scientifica fino al realismo metodico
Hrvoje Relja
Hrvoje Relja
Quest’opera cerca di dimostrare, in continuità con gli studi del professor Paul Haffner, l’importanza del pensiero del padre Stanley L. Jaki, in modo particolare su due temi. Il primo è l’importanza fondamentale per la creatività scientifica della fede nella dottrina cristiana della creazione, ed il secondo è l’applicazione dei teoremi di Kurt Gödel alla scienza fisica. Da questi punti di partenza, l’autore giunge alla centralità del realismo metodico nel pensiero di Jaki come il metodo della filosofia.
Lo svolgimento del libro è articolato in due parti. Nella prima parte viene trattato, in modo generale, il problema del realismo. Si inizia con un capitolo sintetico in cui si presenta la biografia intellettuale di Stanley L. Jaki, che aiuta a scoprire la base spirituale che lo spinse a difendere risolutamente, nel dibattito scientifico, la necessità di realismo. Il capitolo successivo dimostra che il «senso comune» esige il realismo come metodo, e, viceversa, che il metodo realistico esige il senso comune. Il terzo capitolo sviluppa la percezione dell’oggetto, quale primo passo per il fondamento del realismo metodico, ed in seguito, nel quarto capitolo si vede che la certezza di questo primo passo metodologico non deve essere sostituita con la certezza matematica. Nella seconda parte si elabora come il realismo è stato difeso da Jaki nei concreti settori filosofici. Per primo — nel quinto capitolo — si vede l'applicazione nella scienza in generale, riguardo alla filosofia della scienza; dopo, nella sua funzione privilegiata, cioè nella cosmologia — nel sesto capitolo — e alla fine, considerando il soggetto stesso della scienza, cioè l’uomo — nel settimo capitolo.
L’analisi degli scritti di Jaki, elaborata in questi capitoli illustra che la vera conoscenza filosofica dell’universo, dell’uomo e di Dio, in quanto essa, come ogni conoscenza scientifica, deve essere in coerenza con il senso comune, si può raggiungere solamente attraverso il metodo richiesto dallo stesso senso comune, cioè quello del realismo metodico.
Lo svolgimento del libro è articolato in due parti. Nella prima parte viene trattato, in modo generale, il problema del realismo. Si inizia con un capitolo sintetico in cui si presenta la biografia intellettuale di Stanley L. Jaki, che aiuta a scoprire la base spirituale che lo spinse a difendere risolutamente, nel dibattito scientifico, la necessità di realismo. Il capitolo successivo dimostra che il «senso comune» esige il realismo come metodo, e, viceversa, che il metodo realistico esige il senso comune. Il terzo capitolo sviluppa la percezione dell’oggetto, quale primo passo per il fondamento del realismo metodico, ed in seguito, nel quarto capitolo si vede che la certezza di questo primo passo metodologico non deve essere sostituita con la certezza matematica. Nella seconda parte si elabora come il realismo è stato difeso da Jaki nei concreti settori filosofici. Per primo — nel quinto capitolo — si vede l'applicazione nella scienza in generale, riguardo alla filosofia della scienza; dopo, nella sua funzione privilegiata, cioè nella cosmologia — nel sesto capitolo — e alla fine, considerando il soggetto stesso della scienza, cioè l’uomo — nel settimo capitolo.
L’analisi degli scritti di Jaki, elaborata in questi capitoli illustra che la vera conoscenza filosofica dell’universo, dell’uomo e di Dio, in quanto essa, come ogni conoscenza scientifica, deve essere in coerenza con il senso comune, si può raggiungere solamente attraverso il metodo richiesto dallo stesso senso comune, cioè quello del realismo metodico.